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ASUS Maximus VI Extreme: l'extreme overclock è servito - Maximus VI Extreme nel dettaglio

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Maximus VI Extreme nel dettaglio

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Il socket di produzione Foxconn è il nuovo LGA1150 compatibile con i processori di classe Haswell. Attorno al processore, coperte da due flange a dissipazione passiva, con tecnologia ad Heatpipe, troviamo i VRM affiancati dalle nuove induttanze BlackWing e dai condensatori BlackMetallik 10k che si occupano di filtrare, stabilizzare e fornire la corrente necessaria al processore per il corretto funzionamento.

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La Maximus VI Extreme è provvista di una sezione VRM di alimentazione del tutto identica a quella della Hero. Dispone di 8 fasi per il processore, controllate l’ASUS DIGI+ APS1251, e di 2 fasi per la memoria, controllate dall’ASUS DIGI+ ASP1103. . I mosfet, nascosti dalle grosse flange dissipatrici, sono 8 NexFET CSD87350D5D della Texas Instrument. I NexFET sfruttano un approccio multipackage per inglobare all’interno di un unico chip un mosfet high-side ed uno low-side, solitamente installati tramite due componenti discreti sulla scheda madre. Ciò ha permesso di ridurre lo spazio necessario sul PCB, nonché di ottenere un’efficienza superiore in alcuni casi al 90%. I NexFET, a differenza dei DrMOS MSI o dei PowIRStage che troviamo in molte Gigabyte, non inglobano al loro interno il driver. Sul retro del PCB troviamo pertanto, nascoste dalle due piastrine metalliche nere che fungono da protezione e da dissipatori passivi, 8 driver prodotti dalla Internal Rectifier. Si tratta degli IR3535 che permettono una frequenza di switching fino ad 1 MHz.

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Il gruppo di porte I/O che porta in eredità la Maximus VI Extreme consta di un totale di 8 porte USB di cui 6 USB3.0. E’ presente il pulsante Clear-CMOS, il pulsante ROG Connect, un attacco PS2 misto mouse/tastiera, la porta ottica S/PDIF nonché l’uscita video HDMI e Display Port, una porta Ethernet RJ45 in standard Gigabit e l’insieme di attacchi jack audio.

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Tra il dissipatore e il gruppo di porte I/O è presente il controller HDMI a 3 Gbps Parata PS8201A.

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I connettori per l’alimentazione ausiliaria del socket sono 2, uno da 8 e uno da 4 pin. Troviamo anche il controller NGFF Asmedia 1467.

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La Maximus VI Extreme è provvista di un connettore per l’alimentazione ausiliaria degli slot PCI-Express.

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Come si evince dalla foto, gli slot PCI-E totali della Maximus VI Extreme sono 6, di cui 1 PCI-E 2.0 a x4 mentre i restanti sono 3.0 a x16 (meccanici). Abbiamo già spiegato nel capitolo precedente le configurazioni consigliate per l’installazione di 1 o più schede video (fino a 4). Il chip PLX PEX8747 che si occupa del routing dei vari slot PCI Express 3.0 è protetto dal dissipatore sottostante al socket, su cui spicca la scritta Republic of Gamers.

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Il controller ASM1074 mette a disposizione della Maximus VI Extreme 4 porte USB3.0 addizionali.

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La sezione audio è di tipo 7.1 canali HD Audio ed è gestita dal chip Realtek ALC1150. Rispetto ad altre schede madri di serie ROG, la Extreme non dispone della sezione audio Supreme FX, feature utile ai videogiocatori ma superflua per gli overclockers.

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In foto gli switch ASM1480 per lo switching tra le varie linee PCI-Express3.0.

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Il bridge PEX8605 di PLX Tecnology è necessario per poter bypassare il controller PEX8747 ed utilizzare in configurazione nativa x8/x8 due schede video.

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Non poteva mancare sulla Maximus VI Extreme il doppio BIOS, per proteggerci da eventuali aggiornamenti non andati a buon fine.

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In foto il connettore AAFP (Front Panel Audio) assieme al connettore SPDIF/Out. Di seguito lo switch per l’attivazione della modalità Fast Boot.

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Il pulsante DirectKey consente l’accesso diretto al setup del BIOS all’accensione, senza la necessità di premere ripetutamente il tasto F2 o Canc sulla tastiera.

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In foto oltre ad un connettore a 4 pin per ventole, il connettore dati per l’OC Panel.

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Qui troviamo 2 connettori per un totale di 4 porte USB 2.0.

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Oltre all’ennesimo attacco a 4 pin per ventole, troviamo  2 connettori a 2 pin di cui il primo da collegare ad una sonda termica ed il secondo per collegare un pulsante per le funzionalità DirectKey. Ovviamente troviamo anche l’insieme dei pin per collegare i connettori che arrivano dallo chassis. Per ultimo, il pulsante per effettuare il boot utilizzando il primo oppure il secondo BIOS.

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L’integrato Nuvoton NCT6791D si occupa del monitoraggio dei parametri di sistema, nonché del controllo delle ventole PWM

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Per i più esigenti ben 10 porte SATA3 6Gbps di cui le prime 4 da sinistra pilotate dal controller Asmedia ASM1061.

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In evidenza le 2 fasi che provvedono ad alimentare la zona RAM con i 4 slot di memoria DDR3. Poco sopra il controller DIGI+ VRM dedicato alla gestione di queste due fasi.

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Qui troviamo oltre ai pulsanti di accensione e reset, lo switch per intervenire in ON/OFF sui 4 slot PCI-Express. Il tasto MemOK! se premuto permette di avviare il sistema in modalità di compatibilità per le memorie. Oltre al display a 2 cifre per la diagnostica in fase di avvio, troviamo l’interruttore SLOW MODE per l’avvio della CPU a frequenza ridotta. L’utilizzo di quest’ultimo è ad esclusivo appannaggio degli overclocker più esperti. Per l’utilizzo quotidiano è vivamente consigliato di lasciare lo switch su OFF se non volete assistere ad un consistente calo di prestazioni.

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