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ROG ASUS Maximus V Formula introSe il telaio è altrettanto importante per la Formula Uno per scaricare la potenza dei motori sovralimentati, allo stesso modo la Maximus V Formula è in grado di sprigionare fino all’ultima goccia di potenza dai recenti processori Intel Ivy Bridge e rappresenta lo stato dell’arte come ci si può aspettare da un prodotto ASUS della serie ROG.

 

 

 

 

 

La serie ROG (Republic of Gamers) è sempre stata per caratteristiche e settore di utilizzo la punta di diamante tra i prodotti ASUS. La scheda che andremo ad analizzare e recensire in queste pagine, assieme al modello Maximus V Extreme, rappresentano l’espressione massima dal punto di vista tecnologico e dell’affidabilità anche con utilizzi estremi. Caratterizzate dal socket LGA1155, compatibile con i recenti processori di classe Ivy Bridge prodotti da Intel, la variante “Formula” si distingue dalla sorella Extreme per soluzioni atte a conferire soprattutto ai Gamers più incalliti un’esperienza di gioco intensa e fluida, ricca di dettagli, poiché si avvale di feature che gli conferiscono una marcia in più. A completare la gamma ROG Z77, troviamo la Maximus V Gene, in formato Micro ATX, ma non per questo non all’altezza delle top di gamma ATX.

 

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ASUS è un produttore di fama mondiale nel settore IT, con un catalogo che spazia dai monitor, ai notebook fino a componenti più specifici per la realizzazione di PC ad alte prestazioni. Produttore Taiwanese, nasce nel 1989 con l’obiettivo di distinguersi nel settore del Consumer Electronics dapprima con prodotti quali componenti hardware, per proseguire poi con prodotti per gaming, dedicati alla comunicazione, estendendo infine la sua gamma produttiva al settore Business. Nel campo dell’Overclocking e del fai-da-te la ASUS è apprezzata da una larga schiera di utenti per la propensione e l’affidabilità dei suoi prodotti, caratterizzati inoltre da feature esclusive per la buona riuscita dell’overclock, e questo rende i suoi prodotti molto competitivi.

 


 

Caratteristiche esclusive principali

 

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Tra le caratteristiche che spiccano nella Maximus V Formula, notiamo:

 

  • La schedina per la connettività mista Wi-Fi e Bluetooth 4.0, una feature che praticamente tutti gli utenti sfrutteranno, per lo meno per connettere il proprio cellulare al PC.
  • Il sistema di controllo digitale della sezione di alimentazione Extreme Engine Digi+ II garantirà ottime doti di overclock, anche se la Formula è più orientata al settore Gaming rispetto alla versione Extreme. Tuttavia, anche per i più esigenti, la Maximus V Formula non deluderà affatto in overclock, come da tradizione nella serie ROG.
  • La tecnologia Thermo-Fusion, caratterizzata da un generoso dissipatore per la fasi di alimentazione, prevede la possibilità di collegarlo anche all’impianto a liquido, per una più efficiente dissipazione del calore.
  • Il chip audio Creative SupremeFX IV garantisce un livello di purezza del segnale audio eccellente.
  • La memoria in regime di overclock può essere portata alla ragguardevole frequenza di 3200 MHz (come vedrete dagli screen del BIOS).

 

Analizziamo ora tutte le feature nel dettaglio.

 

SupremeFX IV               

 

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Definisce uno standard audio senza precedenti. Giunta alla 4a versione, migliora l’esperienza audio e la purezza del suono, già di per sé eccellente nelle sue precedenti versioni, e grazie anche ad un amplificatore di 300 ohm, rende il suono in cuffia migliore rispetto al passato.

 

GameFirst II                   

 

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Offre un controllo di rete ottimizzato dando precedenza e priorità di scambio ai pacchetti TCP dei giochi durante le sessioni Online o di Lan Party, il tutto gestibile facilmente tramite l’interfaccia ROG intuitiva e rinnovata, adatta anche ai principianti.

 

Intel Gigabit LAN   

                  

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Il controller di rete Intel è famoso per il suo rendimento nonché per un minor utilizzo di CPU ed una migliore stabilità, per un’esperienza di gioco senza interruzioni durante le sessioni di Lan Party.

 

mPCIe Combo + Dual-band Wi-Fi/Bluetooth 4.0                    

 

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Grazie alla schedina combo mPCIe è possibile collegare un disco SSD mSATA per utilizzarlo come drive di cache e velocizzare in questo modo gli accessi a dischi meccanici per il sistema operativo. La schedina incorpora anche le connessioni Wireless tramite i protocolli Wi-Fi e Bluetooth 4.0.

 

Thermo Fusion                              

 

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Fedele al design accattivante ROG, la Maximus V Formula può avvalersi dell’impianto a liquido esistente, migliorando il sistema di raffreddamento della sezione VRM. Il dissipatore, caratterizzato da eccellenti alette in nichel galvanico, incorpora un canale in rame per il passaggio dell’acqua ed una heatpipe per garantire ottime temperature sia in presenza di un impianto a liquido, sia con sistema di dissipazione passivo, ad aria.

 

ROG Connect                 

 

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Beneficiando della tecnologia ROG Connect è possibile monitorare e comandare i parametri del BIOS come tensioni e frequenze per applicarle in tempo reale tramite una semplice interfaccia software installata su un PC/Notebook esterno connesso alla scheda tramite un cavo USB fornito in bundle.

 

Extreme Engine Digi + II                   

 

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Componentistica giapponese di prima qualità unita ad un sistema a controllo digitale delle tensioni, creano maggiore stabilità operativa nonché una maggiore durata nel tempo.

 

ROG CPU-Z                  

 

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In bundle viene offerto una versione personalizzata del noto tool della CPUID per monitorare i parametri di frequenza e tensione del processore installato nel sistema, nonché delle caratteristiche di RAM e scheda madre.

 

LucidLogix Virtu MVP                        

 

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Beneficiando di questa tecnologia di recente introduzione è possibile aumentare l’efficienza e le performance della scheda grafica discreta fino al 60% dimostrato tramite il test 3DMark Vantage. Ciò è possibile perché il carico di lavoro della scheda video viene smistato in parte sulla iGPU integrata nel processore. Questo  rende le sessioni di gioco più fluide, anche le più impegnative dei giochi di ultima generazione. Automaticamente quando le richieste elaborative si riducono, i valori dei consumi globali del sistema vengono ridotti, rendendo il sistema più rispettoso dell’ambiente. Occorre precisare che l’incremento di prestazioni spesso sbandierato con Lucid MVP è solo fittizio, specialmente se parliamo in termini di FPS. Il software Lucid MVP ha infatti l’obiettivo di mantenere il V-Sync tra monitor e scheda video, ovvero di ottenere un numero di FPS pari alla frequenza di refresh del monitor, in modo da eliminare il fenomeno del tearing. Nel caso in cui la scheda video sia più veloce del monitor, i frame in eccesso non vengono renderizzati, permettendo un risparmio sul carico computazionale. Viceversa, se la GPU non riesce a stare al passo con il monitor, Lucid MVP evita di renderizzare frame che sarebbero incompleti, evitando il fenomeno del tearing. Il compito della GPU integrata è quindi quello di intercettare le chiamate per il rendering di frames alla GPU discreta, decidere quali frame renderizzare ed infine mostrare a schermo l’output ottenuto. La maggior parte dei benchmark non sono in grado di rilevare questi frame non renderizzati quindi se rilevano un incremento di prestazioni esso è solo fittizio. Si può comunque parlare di un incremento nella reattività del sistema, in particolare per le periferiche di input come mouse o tastiera che non sono più limitate dalla GPU discreta, poiché Lucid è in grado di accogliere le richieste senza attendere che il frame sia renderizzato.

 

SLI / CrossFire On-Demand            

       

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Perché scegliere, quando è possibile avere il sistema compatibile con entrambi gli standard? Con la ROG Maximus V Formula, grazie al chipset Z77, è possibile installare sia schede AMD che NVIDIA per avere dei dettagli video ai massimi livelli.

 

Ivy Bridge Ready   

                 
          

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La Maximus V Formula dotata di socket LGA1155 supporta i processori di ultima generazione Ivy Bridge, con processo produttivo a 22nm, nonché i la famiglia Core di seconda generazione Sandy Bridge con architettura a 32nm. Le prestazioni grafiche sono garantite da slot PCI-Express 2.0 / 3.0 e dal doppio canale (4 DIMM) compatibile con il controller integrato nel processore.

 

PCI Express 3.0        

                   

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Dotata dell’ultimo standard dei bus PCI-Express, la Maximus V Formula offre una larghezza di banda per un collegamento a x16 di picco fino a 32 GB/s, ben il doppio dello standard precedente per un’esperienza di gioco senza precedenti. Ricordiamo che la velocità effettiva dipende dalla CPU utilizzata e dalla compatibilità della/e scheda/e video utilizzate nel sistema.

 

Chipset IntelZ77    

                    

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Il chipset Z77 fornisce per la prima volta 4 porte USB in standard 3.0 per un incremento della velocità di trasferimento fino a 10 volte rispetto allo standard precedente. Infine grazie alla tecnologia VirtuLogix MVP permette di sfruttare la GPU integrata nel processore indipendentemente dalla scheda video utilizzata, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di gioco, o di sfruttare la tecnologia QuickSync per velocizzare l’encoding dei video.

 

DTS Connect     

              

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Per espandere l’esperienza audio del PC, la Maximus V Formula rende disponibile la modalità DTS Connect che abilita e combina due tecnologie: DTS Neo per collegare più fonti creando fino a 7.1 canali, e DTS Interactive in grado di eseguire la codifica e l’invio di flussi audio su più canali anche ad un sistema audio digitale provvisto di connessione S/PDIF o HDMI.

 

DTS UltraPC II             

 

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DTS Ultra PC II è un ulteriore tecnologia che offre un’eccezionale esperienza audio surround 7.1 abilitando anche il Virtual Surround su flussi audio base oppure il Restauro Audio per ricreare la gamma dinamica mancante. La modalità di simmetria migliora il livello di volume percepito tra le diverse sorgenti ottimizzandone automaticamente la qualità attraverso il modulo di equalizzazione dell’alta e bassa frequenza.

 


 

Software in bundle

 

Inserendo il DVD nell’unità ottica appare un menu in stile web site nel quale è possibile navigare per sezioni.

 

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La  schermata più interessante è quella delle utilities, che offrono parte del valore aggiunto della serie ROG. Con esse è possibile controllare ogni parametro di tensione, frequenza e temperatura direttamente dal sistema operativo, rendendo più rapidi i tempi per portare a termine la sessione di overclock del sistema.

 

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È possibile anche consultare i manuali presenti in formato elettronico

 

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Uno degli aspetti che caratterizza la Maximus V Formula è l’indirizzo ludico della scheda con soluzioni che sono studiate per massimizzare tale esperienza ed avvantaggiare l’utente alle prese con sessioni di gioco nei LAN party.

 

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In tal senso l’utility GameFirst II offre un’interfaccia estremamente chiara ed al tempo stesso completa per monitorare e velocizzare il traffico Ethernet dei giochi, in modo da evitare il fastidioso fenomeno del Lag.

 

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Altrettanto conosciuta per gli utilizzatori di schede ROG è l’utility RC TweakIt con cui è possibile interagire da un altro computer, per esempio un portatile collegato alla scheda tramite la tecnologia proprietaria ROG Connect utilizzando il cavo bianco USB fornito in dotazione. La comodità di utilizzo è estrema, dato che è come se si avesse un secondo schermo con cui visualizzare ed applicare le modifiche, mentre con lo schermo principale si fanno girare i benchmark oppure i giochi a schermo intero. Il tool è preciso e le modifiche vengono applicate in tempo reale.

 


 

Specifiche tecniche

 

Pubblichiamo di seguito le specifiche tecniche integralmente, cosi come sono presenti sul sito del produttore.

 

specifiche 1  specifiche 2  specifiche 3  specifiche 4  specifiche 5

 


 

Packaging e primo contatto

 

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La confezione si presenta solida, con i colori caratteristici rosso e nero della serie ROG.

 

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La doppia apertura frontale a libro nonché la facciata posteriore della confezione presentano le feature e le specifiche di cui abbiamo precedentemente parlato.

 

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La scheda è racchiusa in un secondo alloggio di cartone, per proteggerla ulteriormente dagli urti.

 

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Nel bundle, accuratamente riposto nei diversi scomparti della confezione, possiamo distinguere il classico CD con i drivers ed il software ROG, il ricco manuale in multilingua, la cavetteria SATA e il bracket per le porte posteriori I/O. Troviamo poi il cavo USB bianco proprietario per utilizzare le feature ROG Connect messe a disposizione dalla scheda oppure la schedina mPCIe Combo + Dual-band Wi-Fi/Bluetooth 4.0. È presente inoltre un simpatico cartellino da appendere alla maniglia della porta per non essere disturbati durante le nostre sessioni di gioco/overclock.

 

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I colori della Maximus V Formula sono quelli che troviamo da anni nella serie ASUS ROG: il rosso e il nero. Il layout è ben ordinato: nella parte alta troviamo la zona del processore contornata dal generoso dissipatore con tecnologia Thermo-Fusion, mentre sulla destra sono presenti gli slot delle memorie. Lateralmente, sempre nella prima metà superiore della scheda, abbiamo a sinistra l’insieme delle porte I/O, mentre sulla destra i pulsanti di accensione e reset utili per le installazioni su banchetto. Nella seconda metà del PCB troviamo gli slot dedicati alle schede di espansione, lungo la base i vari connettori per replicare le porte all’esterno sullo chassis e sulla destra i connettori SATA. Per finire la grossa flangia che ricopre il chipset.

 

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Il protagonista nella foto è il socket Intel LGA 1155 che supporta i nuovi processori Ivy Bridge oltre alle CPU di precedente generazione, Sandy Bridge. Alle estremità del grosso dissipatore distinguiamo molto bene i 2 raccordi che fanno intuire che è possibile collegarlo, opzionalmente, ad un impianto a liquido. In fase di test provvederemo a misurarne la restrittività, nonché le temperature raggiunte con raffreddamento ad aria. Sul bordo superiore della scheda possiamo notare 2 connettori ausiliari per l’alimentazione della CPU, uno da 8 pin ed un secondario da 4 pin. Di seguito, sempre lungo il perimetro, troviamo 2 attacchi per ventole da 3 pin. La zona attorno al socket è sufficientemente libera, e questo farà piacere agli overclockers in quanto faciliterà le operazioni di coibentazione. Di contro il voluminoso dissipatore delle fasi potrebbe creare qualche problema di compatibilità con dissipatori per CPU di grandi dimensioni, quindi vi consigliamo di studiare bene l’area di aggancio. Il sistema Extreme Engine Digi+ 2 comprende una sezione di alimentazione di ben 8 + 4 fasi più 2 fasi extra dedicate alla memoria. La qualità è di prim’ordine per garantire overclock estremi senza incertezze.

 

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L’insieme delle porte I/O comprende da sinistra il pulsante per decidere con quale BIOS partire, mentre il secondo pulsante con il simbolo dei 2 anelli concatenati serve ad inizializzare il collegamento ROG Connect con un secondo PC/Portatile. Tra le due notiamo lo spazio dedicato alla schedina mPCIe Combo, con supporto alla connettività Wireless. Nella mascherina troveremo due fori per il passaggio del cavo delle due antenne dedicate al Wi-Fi e al Bluetooth. Subito a destra il blocco comprende 4 porte USB 2.0 di cui l’ultima bianca dedicata al cavo ROG Connect. Ancora a destra troviamo altre 2 porte USB 3.0 (gestite dal chipset Intel) ed una porta eSATA (rossa). Di seguito la porta ottica S/PDIF, una connessione HDMI e una DisplayPort per il segnale video dalla GPU integrata. Nel blocco successivo abbiamo una porta Ethernet in standard Intel Gigabit più due porte USB3.0 (gestite dal controller ASMedia). Per finire un altro attacco S/PDIF e 5 attacchi jack 3,5 mm dedicati ai segnali audio con i contatti placcati in oro.

 

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Scorrendo lungo il perimetro, da destra troviamo il connettore a 25 pin dedicato alla schedina mPCIe combo. Nella macro di destra vediamo il chip ASM1442 della ASMedia che controlla il flusso video digitale sulla porta HDMI e ulteriori attacchi a 3 pin per le ventole.

 

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Questa macro ci fa invece scorgere sulla sinistra il controller USB3.0 ASM1042 della ASMedia, mentre sulla destra troviamo il controller Gigabit Ethernet Intel WG82579V più un altro attacco FAN.

 

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Ecco il chip audio della Creative, il SupremeFX IV. Di particolare effetto è la linea rossa sul PCB che delimita la sezione audio: quando la motherboard è alimentata, s’illumina e dona un effetto piacevole in questa sezione.

 

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Nella parte alta abbiamo il chip PLX8608 che funge da switch per i segnali che corrono lungo il bus PCI-Express. Questo chip riduce la latenza delle chiamate, virtualizza ulteriori canali e migliora la velocità e la fluidità del traffico presente nel bus. Vicino al perimetro abbiamo il connettore per il Front Panel Audio nonché un altro connettore per replicare sullo chassis una porta SPDIF.

 

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In foto la sezione dedita ai connettori dedicati alle schede di espansione. In totale ce ne sono 7 e tutti in standard PCI-Express. Partendo dall’alto, il primo è l’unico ad essere con velocità x4 ed in standard PCI-E v2.0. Essendo aperto permetterà comunque l’installazione di schede con interfaccia meccanica x8 o x16, sfruttando ovviamente la bandwidth delle sole 4 linee disponibili. Gli slot rossi sono tutti e tre di versione 3.0. Le combinazioni sono le seguenti: x16 oppure x8 + x8 oppure x8 + x4 + x4. Quest’ultima possibilità è disponibile soltanto con le CPU Ivy Bridge. Sfruttando lo standard PCI Express 3.0 sarà infatti possibile garantire una bandwidth sufficiente per sfruttare una configurazione a tre schede video, senza evidenti cali prestazionali. I restanti slot 3°, 4° e 6° sono a velocità x1 e versione 2.0.

 

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Lungo il perimetro da sinistra troviamo il connettore molex EZ Plug, per l’alimentazione ausiliaria della scheda video, altri 2 attacchi per ventole a 3 pin, più 2 connettori USB 2.0. Per finire il gruppo di pin del Panel Header ed i connettori OPT_FAN1 ed OPT_TEMP1. Notate più in alto il connettore riservato al TPM (Trusted Platform Module). Verso l’interno abbiamo sia il chip ROG che funge da controller per la già citata interfaccia per l’overclock, sia, alla sua destra, il chip Nuvoton NCT6779D. Quest’ultimo controlla diversi segnali, come quelli di temperatura, di alimentazione oppure la velocità di rotazione delle ventole e passando per il chip ROG sarà possibile gestire questi parametri via software.

 

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Ecco il gruppo delle 8 porte SATA di cui le 2 nere in standard SATA2 3Gb/s. Queste ultime, insieme alle 2 porte SATA3 rosse alla loro sinistra sono gestite dal chipset Z77 Intel; le altre vengono controllate dal chip ASMedia.

 

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In macro notiamo il connettore rosso per replicare sullo chassis due porte USB3.0 ed alla sua destra il classico connettore Power ATX a 24 pin. In prossimità figurano dei micro-led indicanti le attività in corso. Alla sua destra il ponticello a 3 pin per impostare la modalità di utilizzo Standard oppure LN2. Quest’ultima serve a migliorare le operazioni di overclock a temperature inferiori allo zero, risolvendo il problema del cold bug.

 

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Questa è la zona più interessante per gli overclockers e gli appassionati del settore: notiamo infatti i punti per la rilevazione delle tensioni tramite i puntali di un multimetro. Purtroppo non sono presenti dei veri connettori per tenere fermi i puntali, come su altri prodotti. Continuando abbiamo il pulsante GO_Button, per l’avvio in modalità diagnostica, per risolvere eventuali problematiche d’incompatibilità durante il boot come per esempio le memorie. Per finire i pulsanti di accensione/reset utili se si opera con la motherboard a banco. S’intravede all’interno il chip proprietario Digi+ ASP1101 per il controllo delle tensioni.

 

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Oltre al display a 2 cifre per le classiche operazioni di diagnostica e ad un connettore Fan a 3 pin, troviamo un micro-interruttore che aiuta durante la fasi di overclock del processore quando si opera sotto azoto, limitando la frequenza del processore in caso di variazioni di temperatura. Ne consigliamo l’utilizzo solo ai più esperti, poiché una selezione inavvertita durante l’utilizzo giornaliero potrebbe causare dei malfunzionamenti.

 

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Ecco l’insieme degli slot riservati alla memoria. Piacevole il fatto che son suddivisi per colore (dual channel).

 

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BIOS

 

Il lavoro svolto da ASUS sull’interfaccia grafica del BIOS della Maximus V Formula è notevole. L’impatto estetico nonché la sistematicità delle varie voci aiuta la comprensione per gli addetti ai lavori.

 

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La navigazione all’interno del BIOS è possibile anche con il solo ausilio del mouse. L’ambiente si suddivide in 6 sezioni. La più ricca, sia per voci, ossia settings al suo interno, che per tipo d’impatto, è la sezione Extreme Tweaker nella quale si naviga e si agisce per overcloccare il sistema.

 

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Ci si può affidare sia al sistema scegliendo la frequenza target tramite il menu CPU Level Up, oppure manualmente tramite la voce nel menu Ai Overclock Tuner.

 

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Il settaggio della frequenza operativa della memoria può raggiungere la ragguardevole velocità di 3200 MHz tramite i relativi moltiplicatori. Le sotto voci relative ai Timing non mancano e mostrano la completezza del BIOS, in grado di soddisfare anche i professionisti.

 

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È possibile intervenire sulla sezione di alimentazione, sull’erogazione dei voltaggi e sui parametri di stabilizzazione degli stessi, tramite la LoadLineCalibration.

 

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Nella sezione Advanced si trovano le impostazioni relative alle tecnologie di risparmio energetico della CPU nonché sul Ratio o meglio il rapporto di moltiplicazione che agisce direttamente sulla frequenza finale.

 

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Ancora negli screen a seguire s’interviene sui vari Settings relativi ai dispositivi di storage nonché alle porte di comunicazione con le periferiche esterne.

 

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È possibile anche settare le periferiche integrate nella motherboard piuttosto che i vari controller USB/SATA integrati.

 

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Nella sezione successiva Monitor è possibile leggere in tempo reale i parametri vitali del sistema ed intervenire sui controlli di questi ultimi

 

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Nella sezione Boot andiamo a scegliere con quale dispositivo/periferica connessa al sistema avviare il sistema

 

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Nell’ultima sezione Tool troviamo degli utili strumenti come l’ASUS EZ Flash 2 con cui possiamo aggiornare il BIOS piuttosto che salvare la sua configurazione nell’ASUS O.C. Profile oppure leggere le informazioni contenute nel chip SPD e non ultima configurare il BIOS per la modalità Go Button richiamabile con l’apposito tasto.

 


 

Sistema di prova e Metodologia di test

 

I test eseguiti sulla Maximus V Formula sono volti a verificare sia la stabilità della scheda a frequenze d’uso comune, che a verificarne la qualità della stessa sotto stress, ossia in overclock. Su quest’ultimo punto rileveremo le tensioni con un multimetro digitale tramite i punti di lettura disponibili sul PCB e verificheremo la stabilità delle tensioni sotto carico. Rileveremo anche le temperature e l’efficienza del sistema Thermo-Fusion, sia con il classico sistema ad aria, con una ventola dedicata, che usufruendo di un impianto a liquido, misurandone il guadagno nonché la restrittività. Di seguito i componenti utilizzati per i test:

 

Sistema di Test

 

Per rendere i risultati più interessanti sul piano della validità del prodotto, li abbiamo comparati con altre schede madri della stessa tipologia, oggetto di precedenti o future recensioni. La comparazione è possibile perché l’hardware utilizzato è lo stesso, come pure il chipset in dotazione. Nelle conclusioni terremo ovviamente in conto la fascia in cui si colloca il prodotto in relazione al prezzo.

 


 

Test Sintetici

 

3DMARK 11

 

Ultimo benchmark prodotto da FutureMark, che richiede la presenza nel sistema di una scheda video con supporto alle API DirectX 11.  La software house sviluppatrice afferma che  i test sulla tessellation, l'illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. 3DMark 11 Advanced Edition permette di impostare tre modalità di benchmark in DX11, Performance, High ed Extreme. Il primo test, basato sullo scenario Deep Sea, non applica la tessellation ma fa uso di un sistema d'illuminazione e ombre marcato. Il secondo test, nuovamente fondato su Deep Sea, applica un livello di tessellation medio e riduce, anche in questo caso a livello intermedio, l'illuminazione. Il terzo test grafico, basato sullo scenario High Temple, ha un livello di tessellation medio e illuminazione ridotta. Il benchmark non sfrutta la tecnologia PhysX di NVIDIA ed anche se il test sul calcolo della fisica degli oggetti non riesce a farle ottenere il primo posto, sul piano delle prestazioni grafiche la Maximus V Formula riesce ad emergere primeggiando nei test.

 

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3DMARK VANTAGE

 

Benchmark sintetico sviluppato da FutureMark, richiede obbligatoriamente la presenza nel sistema di una scheda video con supporto alle API DirectX 10 e di un sistema operativo Windows Vista o Windows 7. Il benchmark si compone di 6 distinti test: 4 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. I test si eseguono scegliendo tra 4 preset configurati da FutureMark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente, così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso. Il software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High ed Extreme. I test sono stati fatti solo nella modalità Entry, Performance e High. Anche questo benchmark rispecchia quanto visto nel precedente test. I test incentrati sulla CPU non riescono a premiare la Maximus V Formula, viceversa sul piano della grafica si conferma vincitrice superando tutte le altre.

 

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Test Compressione Dati e Multimedia

 

AIDA64

 

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Aida64 è un software prodotto dalla FinalWire che consente di monitorare il sistema fornendoci informazioni dettagliate sulla componentistica hardware. Il software comprende al suo interno un’utility di bench in grado di testare memoria e le cache presenti all’interno del processore. In questo test la Maximus V Formula riesce a mostrare i muscoli conquistando il primo posto, anche se il distacco non è evidente.

 

7Zip 9.20

 

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Questo noto software di gestione degli archivi contiene al suo interno un tool in grado di analizzare le prestazioni di sistema, riportando un valore espresso in MIPS (Million Istruction for Second). Il test comprende compressione, decompressione e valore generale. In questo test la Maximus V Formula riesce a mantenere un dignitoso 3° posto facendosi superare dalle schede Intel e Gigabyte.

 

WinRAR 4.01 e 4.10beta

 

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Famoso software di compressione e decompressione di archivi di dati. Al suo interno è presente una utility di benchmark che comprime un file standard atto a tale scopo; il software provvede a restituire il valore di compressione espresso in KB/s. Nella versione stabile non riesce a primeggiare ma la Maximus V Formula mostra gli artigli nella versione Beta con un notevole distacco.

 

Cinebench 10

 

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Software prodotti dalla Maxon che permettono, tramite l’elaborazione di immagini e di contenuti tridimensionali, di testare le performance della CPU. Entrambe le release permettono il test della CPU utilizzando un core singolo oppure tutti i core presenti all’interno del processore.

 

Cinebench 11.5

 

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Software prodotti dalla Maxon che permettono, tramite l’elaborazione di immagini e di contenuti tridimensionali, di testare le performance della CPU. Entrambe le release permettono il test della CPU utilizzando un core singolo oppure tutti i core presenti all’interno del processore. Quest’ultima release utilizza il motore di rendering Cinema 4D. In entrambe le versioni del programma la Maximus V Formula mantiene il secondo posto, dietro alla proposta di Gigabyte che la precede seppur non di molto.

 

X264 Benchmark HD 3.0

 

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Software in grado di misurare le performance della CPU mediante la codifica video x264. Si mantengono le stesse posizioni del test di compressione 7Zip nel quale a primeggiare sono la scheda della Gigabyte e quella Intel.

 

Handbrake 0.9.5

 

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Software di transcodifica video multithreading con il quale trasformeremo un file (un film) in MP4; il processo comprende codifica video x264, codifica audio FAAC e mux finale in contenitore MP4. Verrà preso in considerazione il tempo impiegato dalla CPU per svolgere questo compito. Le prime 3 posizioni rimangono invariate come  nel test precedente.

 


 

Test USB

 

In questa sezione vi proponiamo le velocità di trasferimento rilevate sia sulle porte USB2.0, sia sulle più veloci USB3.0. Dato che la Maximus V Formula è dotata di 2 controller USB 3.0, abbiamo effettuato i test sia sulle porte USB 3.0 controllate dal chipset Intel che sul secondo controller ASMedia. Per la rilevazione abbiamo scelto due tool che vanno per la maggiore, ormai conosciuti e adottati come standard di fatto: ATTO e CrystalDiskMark. Ricordiamo che il chipset ASMedia controlla due delle porte USB 3.0 (di colore blu) presenti posteriormente sul pannellino I/O mentre le altre quattro, di cui due interne da connettere al frontale del case sono controllate dal chipset Intel USB3.0.

 

TEST su porte USB 2.0

 

Atto USB2  Crystal USB2

 

Test su porte USB 3.0:

 

 

Turbo ON

 

Controller Intel                                  Controller ASMedia

 

Atto USB3.0_Intel_turbo  Crystal USB3.0_Intel_turbo

 

 

Turbo OFF

 

Atto USB3.0_Intel_normal  Crystal USB3.0_Intel_normal

 


 

Overclock

 

Abbiamo eseguito due test di overclock. Il primo è volto a ricercare la massima frequenza da poter mantenere in daily use. A tal fine, per incrementare il carico elaborativo del processore, abbiamo utilizzato il noto programma LinX che si basa sulle librerie LinPack di Intel. Come tipo di raffreddamento ci siamo avvalsi di un impianto a liquido professionale di tipo modulare, composto da waterblock della EK modello HF Supreme Cu, radiatore da 360 della TFC-Xchanger e pompa della MCP355 della Swiftech comprensiva di Reservoir Top della XSPC vaschetta aggiuntiva.

 

Daily LinX4800

 

 

Siamo riusciti a concludere i 20 cicli di test alla frequenza di 4800 MHz. Soffermatevi sul valore computazionale di picco, ben 109,62 GFlops, valore di tutto rispetto a questa frequenza, conseguenza dell’ottimo lavoro svolto sia da Intel sul processore Ivy Bridge, che ne ha potenziato l’ALU, sia dell’ottimo sistema di alimentazione della Maximus V Formula, che forte di una sezione di alimentazione all’altezza, ha saputo far fronte alla richiesta di corrente del processore. Difatti il voltaggio richiesto dal processore a chiudere il test a questa frequenza non è stato particolarmente elevato, rimanendo dentro i limiti consigliati da Intel.

Passiamo ora a test più impegnativi; chi ci segue sa bene che abbiamo l’abitudine di testare le schede madri portandole ai limiti consentiti dal sistema di raffreddamento in possesso. A tal fine ci siamo avvalsi di un sistema con compressore a doppio stadio chiamato Cascade (appunto a cascata) realizzato dalla ditta Dimastech di Brescia, che ci ha permesso di far scendere la temperatura di parecchi gradi sotto lo zero. Le temperature sono state rilevate tramite sonda con un termometro digitale della Voltcraft modello K101.

 

Spi 06282  Screen6 GHz

 

In teoria se il processore lo consente ed è esente dai cosiddetti “Coldbug”, più si scende di temperatura e più i vantaggi sono evidenti. Notate le frequenze raggiunte ed anche i voltaggi. Ricordiamo che chi esegue la pratica dell’overclock lo fa a proprio rischio e chiaramente con tale pratica s’invalida la garanzia del produttore. Per cui sconsigliamo chi non è pratico del settore e non ha un sistema di raffreddamento “all’altezza” come Cascade oppure ad azoto liquido, di cimentarsi nella pratica dell’overclock estremo. La facilità con cui siamo riusciti a salire di frequenza e le ottime frequenze raggiunte non fanno altro che confermare la devozione della serie ROG alla pratica dell’overclock.

 


 

Consumi e stabilità

 

Avvalendoci dei punti di lettura disponibili sul PCB della Maximus V Formula abbiamo rilevato la stabilità delle tensioni sotto carico tramite LinX. Abbiamo inoltre misurato i consumi del sistema per valutare l’efficienza delle fasi di alimentazione. Ricordiamo che l’importanza del circuito di alimentazione è direttamente proporzionale alla capacità computazionale espressa da LinX, poiché a determinate frequenze limite, il processore assorbe un elevato quantitativo di corrente e se la sezione di alimentazione della motherboard non riesce a far fronte alla richiesta di corrente, il valore computazionale di LinX rimane basso. Di solito su molte altre schede madri con una sezione di alimentazione non all’altezza, per cercare di chiudere il test ad una data frequenza, si aumenta il voltaggio applicato al processore (Vcore), ma ci si scontra con il problema della temperatura. Per i test è stata scelta una frequenza target con un voltaggio comune con cui eseguire il test di LinX. Al fine di porre sullo stesso piano le schede e verificare la loro capacità di stabilizzare il Vcore, siamo intervenuti sul LoadLineCalibration settandolo al massimo e le abbiamo comparate rilevando gli sbalzi di tensione in esercizio, nonché il valore in GFlops di picco generato per ognuna. Di seguito la tabella riepilogativa dei test effettuati.

 

053

 

Comparando i risultati con quelli ottenuti dalle schede di altre case, la Maximus V Formula non ha saputo distinguersi in termini di efficienza o di GFlop, restituendo valori peggiori rispetto alla ASUS Sabertooth Z77 di fascia inferiore. Siamo sicuri però che in questo caso entra in gioco la versione del BIOS che non è particolarmente matura e che in futuro saprà restituire alla scheda gli onori che merita. Quando i valori si discostano di poco, anche il BIOS può essere parte in causa e fare da collo di bottiglia per le prestazioni della motherboard.

 


 

Temperature & Restrittività Thermo-Fusion

 

Ci siamo poi chiesti quanto sia efficiente il sistema di dissipazione Thermo-Fusion se connesso ad un impianto a liquido ed il reale guadagno. Queste sono le specifiche dell'impianto a liquido utilizzato:

 

Componenti Liquid Cooling

 

Di seguito riportiamo invece le temperature registrate sul sistema di dissipazione delle fasi e i valori di portata con e senza Thermo-Fusion nel loop dell'impianto.

 

048  049

 

Le temperature sono buone già utilizzando il sistema di raffreddamento ad aria, ma ovviamente migliorano utilizzando un sistema a liquido. Dal punto di vista della restrittività i valori rilevati collegando l’impianto a liquido al sistema Thermal-Fusion si attestano su una percentuale del 35 % in meno circa.

 

050  051  052

 

L’utilizzo del sistema di dissipazione a liquido è quindi consigliato solo in presenza di pompe con elevata potenza, di un circuito con buona portata di partenza e di overclock sulla CPU importanti, che necessitano quindi di una adeguata dissipazione delle fasi. In tutti gli altri casi è preferibile non collegare l’impianto alla scheda madre, per non peggiorare il sistema di dissipazione della CPU.

 


 

Conclusioni

 

orooverclock

 

 

Confezione  5 stelle 
Prestazioni  4,5 stelle
Overclock 5 stelle
 Estetica  5 stelle
 Materiali  5 stelle
 Rapporto qualità/prezzo  4 stelle - copia
 Complessivo  5 stelle

 

Ammettiamolo pure, con l’esperienza acquisita da ASUS in tutti questi anni, la serie ROG rappresenta la massima espressione, lo stato dell’arte in fatto di perfezione e completezza tecnologica. Ogni angolo, ogni settore della Maximus V Formula è stato studiato, progettato e realizzato per rendere l’esperienza dell’utente ricca e completa a 360°. Pur essendo una motherboard orientata fortemente al settore gaming, ASUS non si è risparmiata nell’implementare una componentistica ed un BIOS che sono in grado di soddisfare anche il più sfegatato Overclocker. Il sistema Thermo-Fusion riesce egregiamente a smaltire il calore in eccesso anche con il semplice raffreddamento ad aria, nonostante ci sia la possibilità di collegare il dissipatore ad un impianto a liquido, a scapito della portata del circuito. Dal punto di vista estetico il dissipatore della zona socket è piacevolmente imponente e non soffoca con le sue proporzioni gli altri componenti. I colori rosso acceso in contrasto al nero rimangono fedeli allo stile della serie ROG. La componentistica ed il bundle software è completo. I controlli presenti sul PCB favoriscono ed agevolano appieno l’utilizzo a banco, compresi i punti di lettura. Un appunto che possiamo fare è che a questi livelli avremmo preferito la soluzione elegante adottata sulle versioni Extreme della Maximus oppure Rampage, dove sono presenti appositi inserti da collegare fra i puntali del multimetro ed i punti di lettura dei voltaggi sulla scheda, invece cosi o ci dotiamo di micro pinzette a molla oppure teniamo le mani occupate per tenere fermi i puntali sui punti di lettura. Rimane però comprensibile la scelta della casa madre di differenziare tale modello dal più spinto Maximus V Extreme. Lo spazio intorno al socket è sufficientemente ampio per dissipatori grandi, ma non extra large, quindi bisogna prestare attenzione e verificate bene gli spazi da occupare.

 

Molto utile la schedina mPCIe Combo, per coniugare connettività wireless e SSD caching in pochi centimetri. Il peso della scheda è elevato e dona una sensazione di solidità avallata dalla rigidità del PCB. Lo spazio presente tra gli slot PCI-Express x16 è sufficiente per l’installazione di schede video a doppio spessore, dotate di voluminosi dissipatori. La sezione audio, obbligatoriamente curata dato l’indirizzo di utilizzo della scheda, è superba, con gli effetti luminosi che donano un tono molto accattivante, accentuato dalla scritta Republic of Gamers luminosa e pulsante al centro scheda. Dai test è emerso che non ha saputo emergere staccandosi dai risultati dalle concorrenti, come invece abbiamo potuto notare con le schede X79. In questo caso la concorrenza è più agguerrita e la ASUS Maximus V Formula, una scheda appena introdotta in commercio, soffre forse di un BIOS che non è ancora giunto a completa maturazione. Altro neo o rovescio della medaglia: il prezzo. Chi persegue l’eccellenza non può non rimanere affascinato da tanta perfezione e criticare il prezzo elevato che questi prodotti hanno. Del resto basti pensare al meticoloso lavoro di progettazione che hanno dietro prima della loro realizzazione e immissione sul mercato. Il prezzo di lancio in Italia è di circa 330€, senza dubbio eccessivo se consideriamo che la Maximus V Gene si trova a circa la metà. In Europa il prezzo sembra decisamente più abbordabile, assestandosi intro a valori di mercato più consoni. Si può trovare infatti la versione qui recensita a partire da circa 260€ e la versione ThunderFX, con interfaccia Thunderbolt, a partire da circa 310€.

 

 

PRO 

  • Doti di overclock
  • Sezione audio eccellente
  • Compatibile con sistemi a liquido
  • Ottima componentistica e livello costruttivo
  • Connettività Wi-Fi Bluetooth

 

CONTRO

  • Prezzo di lancio molto elevato

 

 

 

Un ringraziamento va ad ASUS per l’esemplare fornito in test.

Valter d’Attoma

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