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intel_ssd_512_250_gbPresentato al CeBIT 2011, il 510 (Elmcrest) è uno degli ultimi SSD prodotti da Intel, che, secondo quanto dichiarato da Intel stessa, è dotato di una velocità di scrittura sequenziale pari a 315MB/s (240MB/s SATA 3Gb/s) e una lettura sequenziale di 500MB/s (265MB/s SATA 3Gb/s); il taglio di questo disco è di 250GB ed è assemblato con un controller SATA 6Gb/s prodotto dalla Marvell (9174). XtremeHardware lo ha testato per voi in questa recensione.

 

 intel-logo-blue

Intel Corporation è attualmente la più grande azienda multinazionale produttrice di semiconduttori (microprocessori, dispositivi di memoria, circuiti di supporto alle telecomunicazioni e alle applicazioni informatiche) con sede a Santa Clara, California; Intel è stata fondata nel 1968 ed è leader nella produzione e sviluppo di microprocessori,  ma è sempre stata attenta anche al mondo delle memorie Flash. Nel 1988 Intel produce infatti il primo modello commerciale di memoria flash basata su celle NOR. La crescita delle potenzialità delle memorie flash, di pari passo con lo sviluppo tecnologico dell'industria dei semiconduttori, ha portato alla nascita nel 2006 di Intel Micron Flash Techonologies, una joint venture tra i due colossi dell'elettronica del silicio.

 


Introduzione e Caratteristiche Esclusive Principali

Il nuovissimo SSD Intel 510 (Elmcrest) monta al suo interno un controller prodotto dalla Marvell (88SS9174-BKK2). A primo impatto questo fatto ci ha creato alcune perplessità, in quanto è molto raro che Intel adoperi sulle sue unità storage controller prodotti da altri brand. E’ altresì vero che questo controller prodotto dalla Marvell è assemblato su altri SSD prodotti sia dalla Crucial o dalla Corsair. Ricordiamo che Crucial è il brand con cui Micron Technology commercializza i suoi prodotti; come noto Micron è in joint venture con Intel (IMFlash) e non ci stupisce vedere soluzioni comuni ad entrambi i brand. Allo stato attuale sono pochi i controller SSD con supporto all’interfaccia Sata 6Gb/s: oltre al già citato Marvell, troviamo il noto Sandforce SF-2200 e il Sandforce SF-2500 (destinato ad Enterprise). Con buone probabilità Intel sta lavorando ad un proprio controller Sata 6Gb/s, ma nel frattempo ha deciso di commercializzare questo SSD, con controller di terze parti, per non rimanere troppo indietro rispetto alla concorrenza e beneficiare delle potenzialità della nuova interfaccia. Tuttavia, rispetto a questo argomento, facciamo notare che alcuni produttori di controller sottolineano opportunamente che su queste unità storage, oltre al controller stesso, un altro componente molto importante è il firmware. Nel caso del 510 il firmware è completamente sviluppato ed ottimizzato dalla Intel stessa. Infine per dipanare le nostre perplessità, risulta essere molto interessante una ricerca effettuata da un sito specializzato francese (hardware.fr), il quale certifica che l’affidabilità dei prodotti Intel risulta essere la migliore in assoluto rispetto ai concorrenti, con solo lo 0.59% di prodotti restituiti alla casa produttrice in seguito a rotture o difetti, oltre un punto percentuale al di sotto delle aziende concorrenti. Non sono inclusi ovviamente in questa ricerca gli ultimi 510, ma Intel garantisce come al solito un’affidabilità assoluta per tutti i suoi prodotti.

 MarvellController9174S

Riguardo al controller Marvell 9174, ricordiamo che è accoppiato con ben 128MB (DDR3-1333 SDRAM) di memoria prodotte dalla HYNIX, rispetto a questo facciamo notare al lettore che allo stato attuale sul mercato non esiste un drive prodotto da Intel con una simile dimensione di memoria disponibile; va da sé che i miglioramenti prestazionali risulteranno evidenti.

 

 ssd_510_nand_im

 

Le memorie NAND presenti nell’Intel 510, con 5.000 cicli di scrittura dichiarati, sono prodotte dalla IM Flash Technologies.  I moduli MLC sfruttano il processo produttivo a 34nm, una scelta importante da parte di Intel dal momento che il processo a 25nm è già in stato avanzato. La scelta di restare sui 34nm potrebbe derivare da diversi motivi, sia a livello di affidabilità che a livello di performance, a discapito del prezzo inferiore per GB che teoricamente si può ottenere con il nuovo processo produttivo. Ad ogni modo nella roadmap Intel sono già schedulati SSD a 25nm destinati al segmento Enterprise, quindi probabilmente l’unico vero motivo è dovuto al tempo necessario per sviluppare dei prodotti completamente affidabili e performanti, come da tradizione Intel. Le memorie NAND dell’Intel 510 da 250 GB sono disposte in 16 moduli con una capacità di 16GB ognuna, per un totale di 256GB. Lo spazio a disposizione reale in questo drive corrisponde però  a 232GB utilizzabili, conseguentemente possiamo evincere che lo spazio dedicato all’overprovisioning è di circa 18GB, pari al 7% del totale fisico.

 

Riguardo a questo, nonostante i 5.000 cicli di scrittura dichiarati e i 3 anni di garanzia concessi da Intel ai propri clienti, su questo disco contrariamente ad altri drive dotati di controller diverso (SandForce) è fortemente consigliabile tenere monitorata sia la spare area (area in cui il controller provvede ad allocare informazioni ridondanti per preservare l’affidabilità e l’usura delle celle) sia il wear leveling (livello di usura delle celle) questo perché, come è risaputo i blocchi di memoria NAND sono costantemente in movimento dentro e fuori la spare area, quindi in questo caso si potrebbe generare il fenomeno del write amplification che aumenta le operazioni di spostamento dei blocchi di memoria incrementando l’usura delle celle, inficiando le prestazioni del drive.

trim_ssd

Ovviamente l’SSD Intel 510 supporta pienamente la funzionalità TRIM del Sistema Operativo Windows 7, la quale consente una massima ottimizzazione prestazionale del disco in scrittura.


 

Specifiche Tecniche

 

Le specifiche tecniche sono riportate nella seguente tabella:


specifiche


 

 

Packaging e Primo contatto

 

Il drive Intel 510 250GB è giunto in redazione contenuto nel classico box Intel di colore blu, riportante nella facciata principale il logo della casa produttrice, il taglio (250GB) e il nome del prodotto in esso contenuto. Nella facciata posteriore invece, troviamo alcune informazioni multilingua relative al drive contenuto.

 

IMG_0719   IMG_0721

 

Sui lati possiamo evincere tutte le informazioni relative al numero seriale, al batch e le date di confezionamento anche sotto forma di codici a barre, infine notiamo anche un bollino che ci ricorda che il drive in questione è garantito 3 anni.

 

IMG_0720  IMG_0722

 

Procedendo con l’unboxing, notiamo che Intel ha inserito un cavo per la connessione SATA, un adattatore per alimentazione SATA, due sacchetti contenenti le viti necessarie all’assemblaggio, un adesivo, un manuale, un disco per l’installazione dei drivers e strumenti gestionali, e naturalmente l’adattatore per gli slots da 3.5’’ (il drive è ovviamente di formato 2.5’’).

 

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Nella parte superiore dell’Intel 510 possiamo ricavare tutte le informazioni necessarie, quali il taglio, il nome del prodotto, i vari seriali, il firmware installato (PWG2) e i vari loghi; il retro risulta essere esente da qualsiasi adesivo. Infine possiamo osservare il lato relativo alle connessioni all’interfaccia SATA con la relativa alimentazione.

 

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Sistema di Prova e Metodologia di Test

 

sistema

 

Per i test abbiamo utilizzato le seguenti applicazioni:

  • HDTune 4.60
  • CrystalDiskMark 3.0
  • AS SSD Benchmark
  • ATTO 2.46
  • AIDA64 Extreme Edition

 

I test su questo drive sono stati effettuati utilizzando una scheda madre dotata di chipset Intel Z68 (revision B3) e riguardano sia l’interfaccia SATA 6Gb/s sia l’interfaccia SATA 3Gb/s.

 

Relativamente ai driver utilizzati, abbiamo usato l’ultima release degli Intel Rapid Storage (ver. 10.1), i quali ci hanno consentito di massimizzare i risultati ottenuti in questi test.

 

Oltre a questo abbiamo provveduto a “tweakkare” opportunamente il Sistema Operativo con un paio di semplici modifiche alla portata di ogni utente; tali modifiche consentono di massimizzare i test effettuati e di preservare l’Unità Disco dal degrado futuro. Questi accorgimenti si riferiscono alla disattivazione della deframmentazione del disco da parte del Sistema Operativo e alla disattivazione dell’indicizzazione del Disco stesso (Proprietà del Disco – Generale & Strumenti).

 

NDR: Riguardo ai grafici pubblicati di seguito, il lettore potrà notare che in taluni casi non vengono riportati tutti i risultati ottenuti dai vari strumenti di test adoperati e visibili negli screenshot allegati, questo perché abbiamo ritenuto di non riportare dati che risulterebbero evidentemente ridondanti tra essi, di conseguenza abbiamo organizzato i grafici mettendo in sinergia i risultati dei vari benchmark riportando volta per volta solo test univoci.


HD Tune 4.60

 

Test effettuati con Drive vuoto appena connesso all’interfacce Serial ATA 3Gb/s e 6Gb/s, senza aver effettuato alcuna partizione specifica al Disco di test, i test sono effettuati in modalità RANDOM (casuale).

 

Come possiamo osservare nei grafici sottostanti relativi al Burst Rate (velocità massima relativa al trasferimento dati dall’interfaccia SATA al Sistema Operativo) che inseriamo a titolo indicativo, e al Transfer Rate Average (velocità media di trasferimento dati) in questo caso possiamo notare immediatamente una forte discrepanza tra quanto dichiarato dalla casa produttrice rispetto i risultati ottenuti in fase di test.

hdtune_read

 

hdtune_write

 

Per quanto riguarda i tempi di accesso al disco, questo test effettuato in modalità random rivela una sostanziale parità tra le due interfacce adoperate.

 

hdtune_access

Sata 3 Gb/s

16-maggio-2011_17-57  16-maggio-2011_18-01

Sata 6 Gb/s

16-maggio-2011_13-03  16-maggio-2011_13-07

 

Il test relativo alle Operazioni di Input/Output (misurate al secondo) sul nostro Drive, ci confermano ulteriormente che sui vari algoritmi (pattern) il numero di IOPS risulta essere non all’altezza su file di grosse dimensioni.

 

hdtune_iops_1

hdtune_iops_2

 

Sata 3 Gb/s

16-maggio-2011_18-02  16-maggio-2011_18-03

Sata 6 Gb/s

16-maggio-2011_13-08  16-maggio-2011_13-09


CrystalDiskMark 3.0.0

 

Questo benchmark è utilissimo per misurare la scrittura/lettura sequenziale (sequential) e casuale (random), CrystalDisk Mark supporta infatti pienamente il NCQ (Native Command Queuing) che consente al disco di determinare l’ordine ottimale degli IOPS massimizzando così le prestazioni di Input/Output con una Queue Depth (file in coda) di 32 (test che consente di osservare il comportamento del drive sul trasferimento di numerosi file di dimensione ridotta).

 

Nel grafico sottostante (dove riportiamo solo il dato relativo al test 4KQD32) abbiamo evidenziato le insignificanti differenze tra le due interfacce nel trasferimento file di piccole dimensioni.

 

crystal_disk

 

Negli screenshot seguenti possiamo osservare l’impressionante velocità di scrittura sequenziale di questo drive sull’interfaccia Intel SATA 6Gb/s (476MB/s) che si avvicina a quanto dichiarato dalla casa produttrice.

 

Sata 3 Gb/s

   
 cdm  cdm_zero

Sata 6 Gb/s

cdm_1  cdm_zero_2   



AS SSD Benchmark

 

 

AS SSD Benchmark, un altro strumento di test gratuito, studiato appositamente per effettuare benchmark sugli SSD, effettua i suoi test sintetici senza adoperare la cache del sistema operativo (cosa che influenza parecchio i risultati del Transfer Rate), oltre a questo determina i tempi di accesso al disco sfruttando l’intera capacità del disco stesso, ulteriore peculiarità di questo benchmark è che i test vengono effettuati adoperando dati non comprimibili.

 

Nel grafico relativo alla scrittura poniamo l’attenzione sul dato sequenziale, ove possiamo notare che in scrittura non c’è diversità tra le due interfacce Intel.

 

as_ssd

as_ssd_2

Sata 3 Gb/s

as-ssd-bench_INTEL_SSDSC2MH25_16.05.2011_18-06-25

Sata 6 Gb/s

as-ssd-bench_INTEL_SSDSC2MH25_16.05.2011_13-13-42

 

Il test ”copy” di AS SSD Benchmark ci consente di capire le performance del nostro disco nel caso in cui volessimo copiare dei dati compressi tra una partizione e l’altra; in questo caso dobbiamo far notare un netto calo prestazionale rispetto ai valori ottenuti in condizioni ottimali.

 

as_ssd_3

Sata 3 Gb/s

as-copy-bench_INTEL_SSDSC2MH25_16.05.2011_18-07-49

Sata 6 Gb/s

as-copy-bench_INTEL_SSDSC2MH25_16.05.2011_13-15-04

 

Oltre a questo alleghiamo anche gli screenshot relativi ai test “compression” di AS SSD Benchmark.

 

Sata 3 Gb/s e Sata 6 Gb/s

as-compr-bench_INTEL_SSDSC2MH25_16.05.2011_18-09-48  as-compr-bench_INTEL_SSDSC2MH25_16.05.2011_13-16-46


ATTO

ATTO è un benchmark gratuito che esegue dei semplici test sia di scrittura sia di lettura in modalità sequenziale, adoperando una Queue Depth (file in coda) di 4. In questo test possiamo immediatamente vedere che i risultati ricalcano quasi fedelmente quanto dichiarato da Intel.

 

atto

atto_1

Sata 3 Gb/s

atto

Sata 6 Gb/s

atto_1



AIDA64

In questo test abbiamo potuto verificare le velocità del drive nella scrittura e lettura casuale (RANDOM), con risultati che tendenzialmente rispecchiano quanto verificato sino ad ora.

 

aida

Sata 3 Gb/s

aida_rr  aida_rw

Sata 6 Gb/s

aida_rr_1  aida_rw_2 

 


Conclusioni

argento

 

Prestazioni : 4 stelle - copia
Rapporto qualità/prezzo: 3,5 stelle - Copia 2
Complessivo : 4 stelle

Questo è il secondo SSD della serie Elmcrest (510) che Intel ci invia per i test di rito; rispetto alla versione precedentemente testata dalla nostra redazione non abbiamo notato tendenze diverse, le prestazioni sostanzialmente rispecchiano quanto già visto nella versione da 120GB precedentemente testata, con le ovvie differenze dovute al taglio diverso del drive, che in questo caso è di 250GB. In particolare il modello da 250GB riesce ad ottenere una velocità in scrittura sensibilmente superiore (315MB/s contro i 210MB/s del modello da 120GB), mentre la velocità in lettura passa da 440MB/s a 510MB/s. A parte la bandwidth massima in lettura e scrittura, la velocità su file di 4k e il numero di IOPS è sostanzialmente identica, essendo determinata in misura preponderante del controller Marvell.

Quindi sia i pregi ed i difetti precedentemente segnalati si equivalgono; a differenza della precedente recensione, abbiamo deciso di non sottoporre il drive ai test di rito sul controller Marvell (presente in molte schede madri), questo perché è oramai assodato che tale controller limita le prestazioni di qualsiasi drive venga connesso ad esso.

In ogni caso, visto e considerato quanto offerto dalla concorrenza (soprattutto drive con controller SandForce) e il prezzo di questo drive(attorno ai 450€), probabilmente l’utente potrebbe optare per soluzioni diverse dal 510 da 250GB, oggetto della recensione odierna. E’ opportuno però sottolineare al lettore, che allo stato attuale nessuna casa produttrice risulta essere affidabile quanto Intel in termini di resi e garanzie, oltre a questo c’è da segnalare la perfetta compatibilità di questo drive con l’Intel SSD Toolbox che offre una serie di opzioni utilissime per la gestione e la manutenzione del disco, cosa che nessun concorrente riesce ad offrire.

 

PRO

  • Velocità in lettura e scrittura sequenziale
  • Interfaccia Sata 6Gb/s
  • Affidabilità e garanzia dichiarata da Intel

 

CONTRO

  • Prestazioni con accesso Random
  • Prestazioni 4k

 

Si ringrazia Intel per il sample fornito in test.

Christian Battistuta

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