Oggi torniamo a parlavi di Brainwavz, brand dedicato a prodotti e accessori audio con gli auricolari In-Ear della serie S. Precisamente andremo a recensire il modello Brainwavz S0. Auricolari In-Ear con driver da 9 mm, struttura in metallo per assicurare un’elevata qualità e un bundle davvero completo. Vediamo dunque come si sono comportate.

Abbiamo utilizzato le Brainwavz S0 con diversi dispositivi mobile e non. Per l’esattezza con sistema Android abbiamo utilizzato un Google LG Nexus 5 e un Samsung Galaxy S8, con iOS un iPhone 7 e per completare il cerchio impiegate anche sul classico PC.

Partendo dal comfort anche per il modello Brainwavz S0 non ho nulla da dire in quanto se con le Delta avevamo a disposizione tre set di Ear Tips (S M L) più il Comply Foam Tips S-400 con gli auricolari S0 avremo ben otto set di Ear Tips (incluso quello già montato) di diversa dimensione e tipologia (anche a doppie e tripla flangia) oltre all’immancabile set Comply Foam Tips S-400. Ciò permette all’utente finale di cambiare a seconda delle necessità la grandezza per poi inserire la singola cuffia nelle orecchie.

Il classico cavo a Y di 1.2 metri di lunghezza è molto flessibile ed è di tipo Flat. Non ho avuto e non ci sono stati problemi di aggrovigliamenti.

Il controller MEMS (Micro-Electrical-Mechanical System) sul cavo a 3 tasti ci permetterà come sempre di ad ascoltare e gestire la riproduzione di musica oltre a ricevere e gestire chiamate. Anche il microfono del modello S0 offre un buon volume e ci permetterà valide conversazioni.

Passiamo ora all’aspetto prestazionale degli auricolari Brainwavz S0. In primis si deve dire che questi utilizzano driver da 9 mm rispetto agli 8 mm degli auricolari Delta che abbiamo sfruttato come comparazione veloce per auricolari In-Ear dello stesso brand. Questa differenza seppur minima fa sentire sicuramente la differenza in profondità e corposità del suono. Gli auricolari Brainwavz S0 offrono infatti un suono più pieno e vicino. Soprattutto con tracce Bass Boost si avvertono le maggiori frequenze e la pienezza. Siamo comunque lontani dall’avere davvero bassi corposi e presenti ma posso dire che siamo a metà strada. Anche i medi e gli alti sono stati riprodotti in maniera adeguata. Sostanzialmente il passo in avanti rispetto le Delta c’è.

Al solito anche alzando il volume non ci sono state distorsioni o problemi di riproduzione nei limiti della traccia e fonte.