Amici di XtremeHardware oggi vi presentiamo la recensione di Asus ZenWatch 2, smartwatch della casa taiwanese di tipologia entry level che ambisce a diventare il prodotto di ingresso in un settore di mercato in continua espansione.

ZenWatch 2 è caratterizzato da un prezzo di circa 180-200€ e per questo motivo rappresenta uno degli smartwatch di qualità più economici presenti sul mercato, è ovviamente dotato di Android Wear ed è in grado di interfacciarsi con qualsiasi smartphone Android.

Questa recensione sarà un'ottima occasione non solo per valutare il dispositivo nello specifico ma anche per dare un'occhiata ravvicinata ad Android Wear ed all'ecosistema di applicazioni che gira attorno ad esso.

Dopo aver fatto una panoramica su hardware, software e caratteristiche costruttive è venuto il momento di tirare un po' le somme di quanto detto sino a questo momento. 

Le impressioni d'uso di ZenWatch 2 sono positive anche se c'è qualche piccolo difetto. Il primo è sicuramente l'ergonomia poichè la versione da 1.63" non è per tutti, il secondo è il software che forse, a causa di un'ottimizzazione non eccellente o semplicemente di una quantità di RAM non elevata (512MB), in alcuni frangenti tende a rallentare e ingarbugliarsi un po'. Nulla di preoccupante o irrisolvibile ma in questo senso si nota il fatto di essere a contatto con dispositivi ancora relativamente "giovani". Per il resto non ci sono problematiche o difetti, ZenWatch 2 è uno smartwatch piuttosto economico che offre una discreta quantità di funzionalità, alcune interessanti ed altre meno ma resta comunque un prodotto interessante soprattutto per chi si avvicina per la prima volta al mondo degli smartwatch.

Per chiudere qualche appunto legato ad autonomia e display. L'autonomia di ZenWatch 2 è buona e varia da una giornata piena in caso di utilizzo intenso a due giorni in caso di utilizzo scarso; il display infine è "onesto", nel senso che chiaramente non ci troviamo davanti al non-plus-ultra ma nemmeno ad un componente scadente. Il difetto principale è la mancanza del sensore di luminosità che si sente molto sotto la piena luce del Sole.