Ciao Mondo 3!

Philips BDM3275UP 21Per la serie “a qualcuno piace grande”, oggi andiamo a recensire il BDM3275UP di casa Philips. Sì, parlo di monitor; non usciamo mica dal campo che ci compete, eh! Sotto il nostro occhio di bue finisce questa volta un prodotto professionale che offre un’ampia superficie grazie al display con diagonale da ben 32 pollici, senza però trascurare la definizione, dato che l’immagine è composta da 3840x2160 pixel, o 4K se volete.

 

 

 

 

 

Risoluzioni

Oltre ai vari monitor che sono stati recensiti, sulla scrivania è onnipresente un 29” con aspect ratio da 21:9, ma il passaggio a un 32” è comunque marcato. A differenza dei precedenti 32” recensiti (Samsung S32D850T e BenQ BL3200PT), questa volta sulla superficie abbiamo una risoluzione che è 2,25 volte quella WQHD, o per dirla in altri termini, si passa da una densità di 92 PPI a circa 138 PPI. In pratica questa dimensione rappresenta quanto di più grande si possa prendere come monitor per PC, ad eccezione del BDM4065UC, sempre di casa Philips, che ha un pannello da 39,6” 16:9 e dei recenti 35" 21:9 curvi. I monitor da 34” con aspect ratio 21:9 offrono una superficie di poco inferiore.

Ora però facciamo spazio sulla scrivania e andiamo a controllare tutto quello che il Philips BDM3275UP è in grado di offrire all’utente.

In questo video potrete farvi una rapida idea del prodotto.

http://www.youtube.com/watch?v=UJN4Ihe3is4


Specifiche tecniche

Specifiche

Philips indica per il prodotto un’uniformità della luminosità compresa tra il 93% e il 105% e una calibrazione di fabbrica con Delta-E inferiore a 3. Il pannello a matrice AHVA adottato dal BDM3275UP è il modello M320QAN01.0 di produzione AU Optronics retroilluminato con W-LED.

 


Unboxing e bundle

È vero che all’interno vi è un monitor dalle dimensioni generose, ma la scatola è piuttosto ingombrante visto che una dimensione arriva quasi al metro di lunghezza. Philips mette subito in chiaro l’utilizzo tipo del prodotto, grazie alla riproduzione che lascia pochi dubbi al caso. L’apertura è centrale e dà la possibilità di estrarre l’intero bundle che è composto dal braccio con base di sostegno, un cavo DisplayPort, un cavo DVI-D DL, un cavo HDMI, un cavo D-Sub, un cavo jack audio, un cavo di alimentazione, una guida al rapido utilizzo e un CD per i driver e manuale.

Philips BDM3275UP 01 Philips BDM3275UP 02Philips BDM3275UP 03 Philips BDM3275UP 06

La mancanza di un cavo USB per abilitare l’hub potrebbe essere data dal fatto che l’esemplare è destinato alle redazioni e non alla vendita; precisiamo comunque che anche il manuale in italiano non cita espressamente la presenza del cavo nel bundle. Tra la documentazione cartacea è presente un foglio che riporta il risultato ottenuto dal monitor per quanto riguarda l’uniformità e la fedeltà cromatica. Come già indicato nella pagina precedente, il Philips BDM3275UP viene venduto con un’uniformità della luminosità compresa tra il 93 e 105%, ma da quanto mostrato nella tabella, l’esemplare che abbiamo tra le mani rimane tra il 100-101%; pressoché perfetto. Viene assicurata la calibrazione anche dal punto di vista della fedeltà cromatica con un Delta E inferiore a 3; il grafico mostra che tra i valori selezionati non ve ne è uno che arriva addirittura a 2.

Philips BDM3275UP 04 Philips BDM3275UP 05 Philips BDM3275UP 09

Questa volta, a differenza dei modelli Philips recentemente testati, bisogna munirsi di un cacciavite per fissare le quattro viti del braccio di regolazione ai fori VESA 100x100 mm presenti nella parte retrostante. Infine basterà apporre la base e fissarla stringendo la vite sottostante con le dita. La stessa base presenta sei gommini nella zona di contatto con la scrivania, i quali assicurano una buona adesione. Non sarà infatti facile trascinare il monitor, anche per via del peso non trascurabile. 

Philips BDM3275UP 10

  


Uno sguardo da vicino e analisi ergonomiche

Il Philips BDM3275UP non spicca per un design ricercato e particolarmente accorto, ma il target di riferimento dovrebbe tenere d’occhio altre caratteristiche. Seppur restituendo una sensazione di “già visto”, la cura nell’assemblaggio e nella qualità si riescono ad apprezzare anche sull’aspetto un po’ plasticoso; probabilmente più per colpa della base che della cornice. Questa non è poi così spessa; le cornici più sottili misurano circa 17 mm, mentre quella inferiore sale a circa 24mm.

Philips BDM3275UP 07

Il pannello adottato dal monitor è un AHVA (tecnologia simile ai display IPS) e il rivestimento è di tipo opaco, ma leggero, così da non creare quella sorta di granulosità che alcuni utenti lamentano con pannelli dotati di un trattamento maggiormente opacizzante.

Nella zona in basso a destra sono presenti i comandi OSD per la gestione delle impostazioni che sono di tipo touch, così come il pulsante per l’alimentazione. Il piccolo LED di colore bianco, quando il monitor è in modalità ON e lampeggiante se in stand-by, non disturba l’utente, ma nel caso lo vogliate, nel menù non è possibile disattivarlo. A spezzare la trama scura ci pensa la plastica color argento che segue l'intera cornice inferiore e la parte anteriore del braccio di regolazione che presenta il foro per il passaggio dei cavi.

Philips BDM3275UP 08 Philips BDM3275UP 14Philips BDM3275UP 15 Philips BDM3275UP 16

“Sobrio” è la parola d’ordine anche per la zona posteriore. Nella parte sinistra trova alloggio il connettore per l’alimentazione con l’interruttore (alimentatore integrato) e a destra vengono posizionate le restanti connessioni quali la porta DVI-D DL, HDMI/MHL, DisplayPort, D-Sub, ingresso e uscita audio. Nella parte laterale sinistra sono presenti quattro porte USB 3.0 di cui una super charging. Restando frontali al monitor, non risultano di rapido accesso visto che non sono visibili, ma basterà ruotare il display quanto basta per rendere agevole l’inserimento di cavi o chiavette USB.

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È vero che un monitor non viene spostato spesso dalla sua postazione, soprattutto se è per uso professionale e di questa portata, ma dato il peso di quasi 11kg, una maniglia avrebbe aiutato non poco in queste operazioni. Per piccole accortezze momentanee si potrà trovare un giusto compromesso grazie all’elevata ergonomia, proprio come è lecito aspettarsi da soluzioni di questo tipo. Il braccio di sostegno infatti permette la regolazione dell’inclinazione da -5° a +20° (un poco più difficoltosa l’inclinazione verso l’alto rispetto a quella verso il basso), dell’altezza per 180 mm (facile da eseguire con una mano), una rotazione pressoché completa (170° per lato e piuttosto semplice) e la configurazione portrait (servono due mani, ma non è difficoltosa).

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Prima accensione

Il Philips BDM3275UP è stato collegato per il test a una scheda video GeForce tramite il collegamento DisplayPort. Alla prima accensione abbiamo provveduto a resettare i parametri a quelli di fabbrica ed è stato facile apprezzare sin da subito la buona calibrazione, a meno della luminosità visto che era impostata al massimo valore. Nella voce Setup, all’interno del menù OSD del monitor, bisognerà settare l’ingresso DisplayPort in versione 1.2 (oppure 2.0 se collegato in HDMI), per poter selezionare la frequenza massima di 60 Hz alla risoluzione 4K. Con le impostazioni di default registriamo una luminosità di 284 cd/mq, luminosità del nero di 0,50 cd/mq e contrasto di 570:1.

 Gamut def Gamma def 2.2

Temp def

Soddisfacente è il range di luminosità che va da un minimo di 40 cd/mq a un massimo di 284 cd/mq. La copertura dello standard sRGB è del 100% e per quello Adobe è del 79%. Le impostazioni del menù riportano un gamma di 2,2 e temperatura del bianco di 6500K; il colorimetro rileva esattamente questi valori. Per interpretare e comprendere i grafici qui riportati, se necessario, potete trovare informazioni al seguente link.

Abbiamo misurato la fedeltà cromatica sia nelle condizioni di default e sia nella modalità sRGB, dato che il profilo ICC allegato è stato creato proprio con quest’ultima. Sebbene nelle condizioni a default il Delta-E medio risulti di appena 1,54, con la modalità sRGB scende addirittura a 0,66; si tratta di un valore eccellente!

C’è però da indicare un problema. La modalità sRGB è attivabile solamente con la luminosità al massimo; abbassandola, il monitor automaticamente imposterà la temperatura colore di 6500K. Il profilo colore del singolo monitor proposto da Philips (creato con la modalità sRGB), può dunque essere sfruttato appieno solo alla luminosità massima. È una scelta quantomeno bizzarra (o magari è una sorta di bug?) dato che l’intensità della luminanza non va poi a modificare il response della fedeltà cromatica. 

Fedeltà def Fedeltà srgb

Potremmo riassumere una scala di giudizio secondo quanto segue:

  • Delta-E < 1 il risultato è eccellente;
  • Delta-E < 2 il risultato è buono;
  • Delta-E < 3 il risultato è sufficiente;
  • Delta-E > 3 la riproduzione è inaccurata 

   


Funzioni del menù OSD

I pulsanti touch sono abbastanza sensibili, ma se la stanza non è ben illuminata si va letteralmente alla cieca. Non vi è un sistema di retroilluminazione, né dei rilievi fisici in prossimità per capire dove sono i comandi e non appare neanche un menù a schermo indicante la posizione degli stessi.

Philips BDM3275UP 17 001 OSD

Tramite il primo pulsante si accede alle funzionalità SmartImage, tramite la quale si potrà scegliere una modalità di visione tra: Ufficio, Foto, Film, Gioco, Risparmio energetico, SmartUniformity e Disattivato (valore di default). Il manuale riporta che la modalità gioco “attiva il circuito overdrive per ottenere tempi migliori di risposta, riduce i lati deformati degli oggetti in rapido movimento sullo schermo”, ma oltre a lavorare un po’ sulla nitidezza (come del resto fa anche la modalità ufficio in maniera un poco maggiore) e alzare la luminosità, non cambia nulla. La modalità SmartUniformity dovrebbe aumentare appunto l’uniformità della luminosità in diversi punti dello schermo. Dovrebbe? Eh sì, dovrebbe, perché in realtà vedremo che i risultati non sembrano evidenziare questa miglioria.

Il secondo tasto di accesso rapido, MultiView, permette di gestire le funzioni quali PiP e PbP, ma vista l’ampia superficie (sia fisica che lavorativa) in alcuni casi sarebbe potuta essere utile la possibilità di poter visionare contemporaneamente più di due sorgenti video distinte. Il terzo tasto rapido può essere scelto dall’utente tra quelli disponibili. L’ultimo permette di accedere al menù completo che può essere analizzato grazie all’immagine presente nel manuale.

OSD esploso

Il CD trovato nel bundle fornisce il manuale e i driver per l’installazione del profilo colore, ma non viene aggiunto alcun software per la gestione del monitor. È un po’ strano per un monitor di questa fascia, anche perché Smart Control Premium (di Philips) funziona bene. Bisognerà scaricarselo a parte.

002 OSD 003 OSD004 OSD 005 OSD006 OSD 007 OSD008 OSD 009 OSD

 


Creazione del profilo colore

Prima di procedere alla calibrazione del Philips BDM3275UP tramite la sonda colorimetrica Datacolor Spyder 4, abbiamo analizzato il risultato degli altri setting disponibili per quanto riguarda il gamma e la temperatura del bianco. I risultati fatti registrare sono pressoché identici al setting selezionato.

Gamma setting Temp setting

Con i valori di riferimento impostati come al solito, luminosità di 120 cd/mq, gamma di 2,2 e temperatura di 6500K, abbiamo ottenuto il seguente risultato abbassando la luminosità fino a 29, lasciando le impostazioni di default.

È possibile installare il profilo colore scaricando il file dal seguente link. Probabilmente, vista la calibrazione a default, conviene utilizzare quello che Philips rilascia per il singolo monitor.

Calibrazione

Il profilo colore non può stravolgere la buona calibrazione di fabbrica. La temperatura scende un pochino, dando un aspetto leggermente più caldo, ma migliora di un punto percentuale il gamut sullo spazio colore Adobe RGB (dal 79% all’80%) e la fedeltà cromatica che passa da un valore medio del Delta-E di 1,54 a 1,01. Si ricorda che la calibrazione non è stata eseguita con la modalità sRGB, che di default ha fatto registrate un eccellente valore di 0,66. 

 Gamut calib Gamma calib

Temp calb

Fedeltà calib

 


Confronto tra i monitor testati

Raccogliamo nelle successive tabelle i risultati dei monitor fin qui recensiti, sia nelle condizioni out-of-box e sia dopo l’avvenuta calibrazione. 

Ricordando che il valore medio del Delta-E è di 0,66 nella modalità sRGB, il Philips avrebbe occupato la prima posizione nelle condizioni a default e la seconda piazza in quella calibrata. Abbiamo deciso di escludere questi risultati dalle comparative perché con la modalità sRGB non si può agire sulla luminosità e si è costretti a utilizzare il monitor al valore massimo.

Nero 01 defNero 02 calib

 Contrasto 01 defContrasto 02 calibFedeltà 01 defFedeltà 02 calib

 


Philips BDM3275UP in test

Colour banding

Come primo test abbiamo verificato la presenza del classico fenomeno del colour banding, ovvero delle bande di colore sulle sfumature, con diverse tonalità.  La riproduzione del monitor che ha color depht a 10-bit è ottimale.

Colour banding 01 Colour banding 02Colour banding 03 Colour banding 04

Uniformità

Suddividendo lo schermo in nove rettangoli, abbiamo misurato con il colorimetro l’uniformità della luminosità e dei colori. Visto che il monitor presenta una modalità SmartImage chiamata SmartUniformity, abbiamo effettuato più misurazioni. In ordine vengono riportati i risultati offerti dalla condizione a default con la modalità disattivata, a default con la modalità attiva e infine (gli ultimi due) con il profilo calibrato dalla nostra sonda. I risultati sono pressoché i medesimi per quanto riguarda la luminosità.

unif 02 lumi def unif 02 lumi smart 

Unif 01 colore Unif 02 lumin

Nelle recensioni prendiamo come riferimento il risultato offerto dopo la calibrazione. La differenza massima registrata è risultata pari al 17%, con una media dell’11,7%, per quanto riguarda la luminosità, mentre per il colore, il Delta-E maggiore è stato di 3,2, con una media dell’1,6. Ci aspettavamo un comportamento migliore.

Abbiamo inoltre catturato due immagini con una schermata nera al buio con diverso tempo di esposizione della fotocamera. L’immagine di sinistra riporta la situazione più simile riscontrabile a occhio nudo, mentre quella di destra ha una sensibilità maggiore alla luminosità. Anche ad occhio non si evidenziano migliorie nel passaggio alla modalità Smart Uniformity. Il lato destro del display è quello che mostra qualche difficoltà in più.

 Backlight 01 Backlight 02

Angoli di visione

In questo test andiamo a valutare la deviazione colorimetrica all’aumentare dell’angolo di visione per i quattro lati. In questo test prevalgono in genere i display a matrice IPS / PLS / AHVA; seguono i VA e infine i TN. Trattandosi di un pannello AHVA i risultati sono piuttosto buoni, ma forse un poco sotto la media dei migliori.

Angoli

Classico è invece il bagliore chiaro con schermata scura.

IPS Glow

Reattività

Per testarne la reattività abbiamo utilizzato il tool presente su TestUfo.com. Per i vari setting dell’overdrive disponibili nel Philips BDM3275UP, disattivato, veloce, più veloce e il più veloce, sono state catturare dieci foto con la fotocamera impostata con ISO 3200 e tempo di esposizione di 1/350 sec, e ne abbiamo riportato il risultato medio.

Reattività 01 Reattività 02Reattività 03 Reattività 04

C’è poco da girarci intorno. Non è monitor gaming e la reattività non è il suo forte, ovviamente. Nell’analisi dei risultati medi, il setting “veloce” è quello che forse restituisce un comportamento migliore. Anche se potrebbe non sembrare dalle foto, i valori più spinti generano overshoot di segnale ben visibile ad occhio (maggiormente per il setting estremo), manifestando la scia più scura. In gaming l’effetto non è così evidente e si potrà provare anche il setting “più veloce”.

 


Analisi sul campo

Nel corso dei nostri test andiamo a valutare anche il comportamento generale del monitor nelle classiche funzioni di utilizzo e quindi a stilare un piccolo resoconto che non può essere immune da considerazioni anche soggettive.

La superficie da sfruttare è elevata ed è possibile variare i valori dei DPI nel pannello di controllo del PC per trovare il giusto compromesso tra spaziosità e comodità di lettura; Windows 8/8.1/10 riescono molto bene nell'impresa. Potrà comunque capitare di dover utilizzare un software che non è in grado di gestire il formato correttamente, restituendo così dei caratteri piuttosto piccoli. Questo potrebbe essere un problema relegato solo ad alcuni software. Grazie alla calibrazione, il monitor si comporta molto bene in ambito grafico a livello professionale.

All'interno del software SmartControl Premium è presente la funzione SmartDesktop che aiuta nella collocazione delle finestre operative. Tutti questi aspetti rendono chiaro il risultato finale; il Philips BDM3275UP dà il meglio di sé in applicativi desktop e multi-tasking. Da quest’ultimo punto di vista, data anche la risoluzione generosa, sarebbe stato forse più utile migliorare le funzioni PiP e PbP, potendo magari gestire fino a quattro sorgenti video contemporaneamente, invece di rimanere a due come di consueto.

Movie

Purtroppo, per quanto riguarda l’esemplare che abbiamo ricevuto, tre angoli su quattro mostrano qualche fascio luminoso, ma quello in basso a sinistra si nota meno. Durante la visione dei film, per via dell’aspect ratio, si hanno le due bande nere orizzontali che ne evidenziano l’effetto. Con visione a tutto schermo, con video in 16:9, non ci si accorge mai della maggiore luminosità agli angoli. Contenuti video in formato 4K non sono poi così diffusi, quindi nella visione a schermo intero la qualità andrà a decadere visto l’ovvio upscaling.

Come già detto nel capitolo precedente, le prestazioni in gioco non sono esaltanti, ma un po’ di gaming non è di certo impossibile, anche se un po' di "effetto blur" bisognerà metterlo in conto. Se da una parte fa piacere avere davanti agli occhi una superficie davvero elevata (leggasi “miglior coinvolgimento”), dall’altra bisogna fare i conti con la risoluzione elevatissima che metterà a dura prova anche l’hardware migliore. La singola scheda video, anche se top di gamma, potrebbe non assicurare un buon frame rate in alcuni videogames in 4K, ma dato che il rapporto video è in 16:9, potreste passare facilmente a 2560x1440 o 1920x1080. In quest'ultimo caso la scheda video dovrà occuparsi della gestione di un pixel su quattro, mentre i restanti saranno frutto di un'interpolazione.

Game

Per quanto riguarda l’audio, gli speaker integrati sono due e da 3W ciascuno, i quali assicurano un suono sufficientemente elevato, ma di certo non di buona qualità. Per uso ufficio (suoni del sistema operativo e poco altro) vanno bene, ma per ascolti più impegnativi è consigliabile provvedere in modo alternativo come per qualunque monitor.

Per la retroilluminazione il Philips BDM3275UP utilizza dei W-LED a funzionamento continuo. Non si genera flickering (flicker-free) neanche alla luminosità minima.

Infine aggiungerei una piccola nota. Quando la luminosità è impostata su livelli elevati, la cornice inferiore comincia a scaldare un po’. Con intensità della luminanza settata come indicato e ideale nella maggior parte dei casi (valore di 29 per ottenere le 120 cd/mq), la cornice rimane appena tiepida. Volendo aumetarla durante magari delle sessioni gaming o altro uso, non causerà comunque alcun problema al monitor.

  


Conclusioni

Oro HD new

 

Prestazioni

4 stelle Discrete sono le prestazioni nei videogames, ma poco importa per un monitor professionale.
Qualità 4,5 stelle La risoluzione 4K ci sta benissimo su un 32”! La calibrazione è ottima, ma ci sono cose che non tornano del tutto. Perché sRGB solo al massimo della luminosità? SmartUniformity dovrebbe avere qualche effetto?
Ergonomia 4,5 stelle Il Philips ha una struttura solida e ottime regolazioni. Ci sono quattro ingressi video, hub USB 3.0 (senza cavo?) e speaker a corredo, però, una maniglia per spostarlo, un software a corredo e un PbP più efficiente (per più di 2 sorgenti video), non avrebbero fatto male, soprattutto perché…
Prezzo 4 stelle … costa almeno 900 euro (street price)! Il prezzo è alto, ufficialmente è di 1.099 euro, ma rimane all’interno della fetta che propone la concorrenza con modelli simili.
Complessivo 4,5 stelle  

 

La questione principale è una; se ricercate un monitor con risoluzione 4K, con pannello di qualità (tipologia IPS) e che abbia un’ampia superficie, dovete essere pronti a sborsare una somma importante. Avere un’elevatissima risoluzione su un display non ampio, ha il vantaggio di avere un’alta densità di pixel, ma risulta meno personalizzabile rispetto a un 32”. Con una diagonale maggiore si può “giocare” con il valore DPI del pannello di controllo per avere un risultato ottimale che potrà soddisfare un’ampia area di lavoro senza dover ricorrere a un binocolo per leggere su cosa si sta cliccando. Non è una cosa di poco conto!

Per l’ergonomia c’è poco da recriminare. Le regolazioni sono complete e riescono a sopperire al posizionamento non eccellente delle porte USB. Benché possano sembrare caratteristiche d’obbligo per un prodotto del genere, non tutti i concorrenti le offrono. Le quattro porte video mettono a disposizione tutte le connessioni maggiormente presenti per le varie sorgenti video, MHL compresa.

Philips BDM3275UP 21

Per quanto riguarda l’uniformità rimaniamo un po’ delusi, anche se ricordiamo che il risultato dipende dal singolo esemplare. Non che il monitor faccia registrare un comportamento problematico, ma per il settore che ricopre e soprattutto per la modalità SmartUniformity, ci si aspetta un risultato migliore, quasi da riferimento. Un altro comportamento che lascia con l’amaro in bocca riguarda la scelta di non poter agire sulla luminosità quando si inserisce la modalità sRGB. La calibrazione offerta da Philips è eccellente (si posizionerebbe al primo posto nel confronto a default e al secondo posto per quella calibrata), ma si è costretti a utilizzarla con la luminosità al massimo (luminanza misurata di 284 cd/mq).

Mancano dei sensori di luminosità automatica e di prossimità, che magari non sono ricercati dai più, ma se il prodotto è di un certo livello (e prezzo) sono plus che comunque si fanno apprezzare.

Ha poco senso parlare di gaming su un monitor di questo tipo. Qualche momento speso a svagarsi con un qualsiasi gioco non sarà comunque un problema e si apprezzerà l’ampia superficie. Bisognerà anche fare i conti con la pesantezza grafica che il gioco richiederà sulla scheda video.

Il prezzo ufficiale per il Philips BDM3275UP è di 1.099 euro (tasse incluse), ma si riesce a trovare a quasi 200 euro in meno presso alcuni eshop. Come detto all’inizio, il costo di questa tipologia di monitor non è poco, ma si potevano migliorare alcuni punti, anche se la qualità della riproduzione e della struttura ci sono.

 

Pro

  • l’Ultra HD su un 32” è una buona scelta
  • ergonomia
  • calibrazione buona ed eccellente in modalità sRGB…

 

Contro

  • … ma solo con la luminosità massima
  • uniformità non all’altezza del prodotto
  • costo importante

Si ringrazia Philips per il sample fornito.

Andrea Fanfani

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